Il progetto AllyHoop è orientato alla promozione dell’attività sportiva, ed in particolare della pallacanestro, come strumento per l’educazione e lo sviluppo personale degli atleti, dai più piccoli ai più grandi. Oltre ad essere una attività di base per una vita sana, sia dal punto di vista fisico che mentale, lo sport è “palestra di vita” in quanto porta con sé i valori dell’apertura al confronto e della sana competizione, del rispetto reciproco e della collaborazione.
ll nome “AllyHoop” richiama il gesto cestistico definito Alley Oop, l’alzata vicino al canestro per la schiacciata del compagno. È uno dei gesti più difficili e spettacolari della pallacanestro, e richiede un grande affiatamento tra i due compagni (da cui Ally- alleato, complice). Se la palla poi passerà effettivamente per la retina dipende dal compagno di squadra che ha ricevuto l’opportunità di tiro. Ma non solo. L’alzata è fondamentale. Un passaggio troppo alto o troppo basso, troppo forte o troppo debole sono variabili che condizionano la schiacciata e il risultato finale in maniera significativa. Non vogliamo fare una lezione di basket, ma un buon passaggio è importante.
Infine Hoop rappresenta il canestro, l’obiettivo del progetto che ci lega a Matambo.
AllyHoop significa fare gioco di squadra al fine del raggiungimento di un obiettivo comune. Ci sembrava quindi la metafora migliore per raccontare l’idea di questo progetto che porta avanti gli obiettivi ed i valori nostri, di @emanueladignity, e di Dignity.
Il logo, realizzato da @monica.comunica, incarna i valori sopra citati; manda un messaggio di unione e collaborazione internazionale attraverso la pallacanestro. Gli spicchi del pallone sono colorati con le bandiere di Italia, Portogallo e Mozambico (i paesi in cui Dignity opera).
Il cerchio e la linea intorno alla palla simboleggiano il mondo, quindi la cooperazione tra i popoli, e allo stesso tempo, il campo da basket, obiettivo primario del progetto AllyHoop.
@_alicepresti e @valerio.paragallo